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Thecirclesouth

The Circlesouth nasce nell’autunno 2000 nel tentativo di unire alle sonorità di una tipica line-up indie-rock influenze e contaminazioni caratteristiche dell’uso di strumentazioni elettroniche.
Il progetto prende forma dall’idea di cinque ragazzi (l’età media è di 22 anni) provenienti dalla piccola ma musicalmente prolifica città di Pordenone.
Il gruppo è composto da: Alberto Biasutti (voce, chitarra) Stefano Zucchiatti (chitarra) Michele Piccolo (basso) Federico Piccin (batteria) e Luca Lenardi (pianoforte, electronics).
Il risultato di due anni di lavoro è sintetizzato nelle nove tracce dell’album di esordio della band, Remind Nothing, registrato al Noise House Studio di Bologna e uscito nell’Ottobre 2003 su Disasters By Choice, distribuzione Wide. Il disco è stato recensito con entusiasmo dalle principali testate italiane del settore (Blow Up, Rumore, Rockerilla, Rockstar, Mucchio Selvaggio), e da molti siti internet (Rockit, Rockshock, Idbox, Post-itrock, Movimenta).
Ospite d’eccezione in questo esordio, Amaury Cambuzat, leader del gruppo italo-francese Ulan Bator, che presta la sua voce ed un testo poetico al brano La Couler.

AAVV
Refractions
(from back catalogue)

2005
Cat. CDNUY012

Release date:15.03.2005
Distribution: Wide (italy) OutherExport (Info@DisastersBychoice.com)

“Refractions” celebra i dieci anni di attività della DisastersByChoice.
L’etichetta romana da sempre appassionata di suoni avventurosi, ha deciso di confrontarsi con se stessa e con il mondo esterno.
In questi anni abbiamo incontrato molti musicisti e produttori, persone con le quali abbiamo condiviso le stesse passioni e trovato affinità. Ci siamo confrontati con essi animati da stima reciproca, facendo “riflettere” nella loro sensibilità artistica gran parte del catalogo dell’etichetta.
Dopo aver scelto i brani a loro più congeniali, li hanno reinterpretati e/o decostruiti, perché crediamo che anche dal confronto e dalla “ricostruzione” possano nascere nuovi contenuti.
Non dei semplici “remix”, termine ormai inflazionato, e che per noi ha perso il significato di scambio reciproco, confronto e affinità.
Tra gli autori di queste “Refractions” troviamo alcuni dei nomi più significati del multiforme mondo della musica elettronica (Murcof, Fibla, Isan, Alog, Flotel, Encre, TehoTeardo), e progetti che al nostro catalogo hanno contribuito e continueranno a farlo (Layer, Slow Motion, Melodium).
Refractions” è un viaggio alla (ri)scoperta di un catalogo ricco e vario, sicuramente mai banale, in compagnia di ottime e validissime guide.

Tracklist
murcof vs slow motion “Flats & rooms” from Summer Of My Youth
fibla vs melodium “émissions des sources mobiles” from a slight difference in the air pressure
isan vs layer “Int” from 12” Bianca Series (arc mix)
flotel vs melodium “Minkowski’s mind” from Quiet Noise Area (Between Mikowski’s ears)
teho teardo vs the circlesouth “Telephone card” from Remind Nothing (gossip mix)
layer vs the boylucas “what would, could and should have been” from 12” Bianca Series
encre vs micro:mega “touch” from Dump
slow motion vs name us yourself “Hideout” from The Phantom Of The Opera
melodium vs vero from preghiere (vero’s sound bricolage)
alog vs slow motion “new melodies” from Summer Of My Youth – Song sung inwardly (slow motion reconstructed)
layer vs ejzenstejn “Etnaa/Vacuum” from Analog side 7″ (ejzenstejn’s analog edit)

THE CIRCLESOUTH
Remind Nothing

2003
Cat. CDNUY010

The Circlesouth nasce nell’autunno 2000 nel tentativo di unire alle sonorità di una tipica line-up indie-rock influenze e contaminazioni caratteristiche dell’uso di strumentazioni elettroniche. Il progetto prende forma dall’idea di cinque ragazzi (l’età media è di 22 anni) provenienti dalla piccola ma musicalmente prolifica città di Pordenone. Il risultato di due anni di lavoro è sintetizzato nelle nove tracce dell’album di esordio della band, Remind Nothing, su Disasters By Choice. Quaranta minuti in cui melodie romantiche e forma-canzone si alternano a dilatate suite psichedeliche, chitarre effettate e campionature rumoristiche. Intrecci di batteria e basso, ossessivi riff di chitarra inseguono sequencers e morbidi piani elettrici, mentre voci trattate e vocoders raccontano storie intimiste ed enigmatiche, o recitano stralunate filastrocche. Brani in cui pianoforte e voce intrecciano melodie che nascono da rumorose sperimentazioni rievocano echi di pinkfloydiana memoria. Giochi di wurlitzer e vocoder sembrano usciti dalle menti dei francesi Nicolas Godin e Jean-Benoit Dunckel. Ospite d’eccezione in questo esordio, A. Cambuzat, leader del gruppo italo-francese Ulan Bator, che presta la sua voce ed un testo poetico al brano •le couler•. Nove tracce in cui si mischiano ascolti ed attitudini eterogenei, venendo a creare un suono morbido ma potente, elegante anche nella sperimentazione, alle volte suadente, altre graffiante, in una parola personale. Seguendo, senza farsi trascinare, l’insegnamento dei vari Radiohead, Sigur Ros, Air.